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sabato 28 luglio 2007

Un pò di Storia... Capitolo IV

A grande richiesta torna l'appuntamento con la Storia della casa... Questo capitolo sebbene pubblicato da Eux, è stato scritto da Alberto e Ulde. Per chi volesse rinfrescarsi la memoria con le puntate precedenti: Capitolo I,Capitolo II, Capitolo III.

…Riprendiamo la storia dopo lungo tempo. Siamo arrivati all’ottobre del 2002! Ma a questo punto urge un cambio di redattore, così per questo capitolo della saga dei “ragazzi di Via Virginia”, in via del tutto eccezionale, saremo io e Alberto (eh si proprio noi!) a spiegare come si svolsero i fatti.

Dovete sapere che Alberto ha la tremenda sfortuna di essere il fratello di quel Mario che infestava la casa sulla Laurentina e che io, a mia volta, ho avuto la sfortuna di conoscere entrambi prima di giungere nella capitale. A questo punto per i più appassionati sarà facile fare due più due, ma per gli altri (e credo siano in molti) dirò solamente che avevamo già un piede in Via Laurentina e che a ottobre prendemmo accordi per entrare nella casa. Le nuove disposizioni erano già scritte: io e Alberto in doppia, Mario in singola, Sebastiano e Eugenio in doppia e infine l’altro ragazzo (il proprietario) anche lui in singola. Ma avevamo fatto i conti senza l’ostessa … Così poco prima di giungere a Roma si rimescolarono le carte e una persona uscì fuori dal cilindro..la sorella del proprietario “temporaneamente” inserita in una singola. Allora tutto cambiò e le stanze divennero una tripla (io, seb, e eux) una doppia (i fratelli) e infine due singole per gli altri personaggi presenti… Ovviamente il “temporaneamente” divenne “eternamente” e la disposizione fu questa per tutto il tempo che rimanemmo lì. La nostra permanenza non fu lunga e per cause di forza maggiore, durò solo 8 mesi.

In breve dirò che dell’intero periodo ricordo dei sacchi di immondizia grandi quanto Alberto e delle cataste di piatti molto, ma molto più alte di Alberto, ricordo delle stanze con sole tre pareti, delle televisioni con i piedi e una signora delle pulizie col fisico di una lavatrice e il viso di Bruno Vespa … insomma come potete immaginare c’era da divertirsi, ma anche da disperarsi per le precarie condizioni igieniche e l’assenza totale di una benché minima idea di ordine. I livelli del Normanziometro che avevamo acquistato (un sofisticato oggetto che misurava la normalità della situazione) erano ai minimi storici …. così spesso ci capitava di uscire da quella casa per scendere al famoso bar proprio lì sotto, la nostra seconda casa. Lì mangiavamo, bevevamo, ci trastullavamo e guardavamo le proprietarie (che meritavano davvero)!! Ma ormai tutto andava a rotoli, il normanziometro si era rotto e noi decidemmo che non poteva più andare avanti in quel modo così, di soppiatto, nel maggio del 2003 abbandonammo la casa o ci chiusero fuori … ora non ricordo bene …

E così arrivammo a Via Orvieto, probabilmente il più bel capitolo di questa lunga saga.


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